Il 21 novembre è la giornata ufficiale della festa dell’Albero promossa da Legambiente. Ogni anno ogni città promuove diverse iniziative volte a sensibilizzare, soprattutto i più piccoli, per una corretta attenzione nei riguardi dell’ambiente che ci circonda. Piantare alberi, seminare piantine, passeggiate negli orti botanici, visita a fattori biologiche sono alcune delle tante iniziative a cui partecipano i bambini della scuola dell’infanzia. L’appuntamento ha lo scopo di rendere più verdi gli angoli grigi della città, ponendo l’attenzione sull’azione anti CO2 degli alberi. L’emissione di gas serra , infatti, contribuiscono a creare inquinamento atmosferico, e gli alberi sono l’unica fonte naturale in gradi di catturare anidride carbonica e rilasciare ossigeno. Piantare un albero vuol dire dare nuovo ossigeno, oltre a creare in ciascuno la responsabilità di quel gesto, perché un albero è vita e deve essere rispettato. La deforestazione selvaggia oggi crea un forte allarmismo: il grande polmone verde dell’umanità, l’Amazzonia, rischia di scomparire, per lasciare spazio alle nuove vie di comunicazione e a edifici residenziali. Sconvolgere un ecosistema come una grande foresta, vuol dire sottrarre ossigeno alla popolazione stessa, e creare un danno ingente per l’intera umanità, oltre che alle generazioni future. Le nostre montagne, a causa degli incendi ,ogni anno vedono scomparire ettari di alberi, e aumentare il rischio idrogeologico. A lottare contro quest’abitudine c’è la selvicoltura che prevede, qualora gli alberi vengano abbattuti per ottenere legname, di reimpiantare altri, affinché si crei un ciclo continuo. L’88% dei terreni disboscati in Amazzonia sono stati adibiti a pascolo, in Costa Rica il 70% destinato all’allevamento. Per ogni hamburger prodotto si abbattono 5 metri quadrati di foresta tropicale, causando la desertificazione del suolo. Negli ultimi 50 anni sono state distrutti milioni di ettari di foreste rispetto a quegli distrutti negli ultimi 5000 anni. L’ANVE associazione nazionale vivaisti esportatori, ha contribuito a piantare oltre 2,5 milioni di alberi, un’ iniziativa che serve a promuovere l’albero come segno vita. Questo impegno verde è un ulteriore contribuito al protocollo di Kyoto per salvare il pianeta dal surriscaldamento globale. Il protocollo è un accordo internazionale che fissa degli obiettivi precisi al fine di limitare l’emissione di gas serra. La festa del 21 novembre ha origini antiche, risale ai greci ed era tradizione anche di alcuni popoli orientali. La cerimonia boschiva moderna nasce in alcuni stati del nord America come conseguenza di alcuni disboscamenti selvaggi. La prima edizione italiana risale al 1898, grazie a Guido Baccelli, con lo scopo di infondere nei giovani l’amore per la natura. Fu una circolare del 1951 emessa dal Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste a stabilire che il 21 novembre si celebrasse la festa dell’albero, e con regolarità si svolse fino al 1979, poi fu delegata all’organizzazione delle regioni. Esiste una legge, la n 113 del ’92, che in pochi conoscono, che obbliga ogni comune alla piantumazione di un albero per ogni neonato che viene registrato presso l’anagrafe. Una norma, che spesso per mancanza di fondi, non viene applicata. La pianta scelta è l’alloro perché si tratta di un arbusto che può essere piantato anche in vasi e tenuto sul balcone, è una pianta spontanea e sempreverde, usata come pianta aromatica ha un aspetto anche molto gradevole.
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