giovedì, marzo 01, 2007

Chissà se con meno Assentelli...

Correva l'anno 2058.
La strada era ancora buia ma le automobili scorrevano già da tempo in strada.
Sull'autobus 324 che porta in Piazza Venticinque Aprile, una folla di persone era schiacciata ai finestrini,contando i minuti che la separavano dalla discesa. La fermata era vicina e si iniziavano a sentire varie spinte nella schiena, richieste di permesso e gomitate.
Ed ecco la fermata;la folla si getta fuori dal pullman, sospirando...
Tra questi il Signor Nuvolao Assentelli,che con passo tranquillo entra nel solito bar per bere il suo caffè: " Un caffè grazie!",poi paga ed esce.
Dirigendosi verso l'ufficio incominica a pensare alle sfortune che gli facevano vivere una brutta vita: aveva già quarant'anni e l'unica donna che aveva veramente contato nella sua vita l'aveva lasciato, i suoi genitori erano ormai morti,doveva andare tutte le mattine al lavoro anche se non stava molto bene e aveva ancora sonno perchè la sera prima si era concesso il lusso di guardare uno dei pochi film che gli piacevano alla televisione... senza contare che la sera sarebbe dovuto andare a fare la spesa dato che nessuno poteva farlo al suo posto.
Si sentiva vermaente sfortunato e pensava che quella quotidianeità fosse ormai diventata pesante...
Il Signor Assentelli pensava solo a se stesso, non aveva stimoli di vita, non era mai allegro, non era mai orgoglioso di sè, non parlava mai con nessuno, non si fermava mai ad osservare, mai a sentire... Era come se non avesse una faccia...Una faccia sì, ma non la usava, era sempre uguale, sempre immobile...
La vita scorreva, i giorni passavano e Nuvolao Assentelli invecchiava..
Il suo corpo non era più come quello di una volta, tutto nella sua vita era cambiato, tutto per lui era diverso da un tempo.
Il problema è che il Signor Assentelli pensava solo alla sua vita, al suo cambiamento, al suo corpo... Chissà invece se si fosse fermato ad osservare tutte le persone che prendevano l'autobus con lui la mattina: chissà dove stavano andando, chissà che lavoro facevano, chissà se avevano una famiglia e chissà se loro erano davvero felici?
E i proprietari del bar da cui andava ogni mattina, da vent'anni, chissà cosa pensvano di lui...
Per non parlare dei colleghi di lavoro, chissà com'erano fuori dall'ufficio, chissà se il lavoro gli piaceva, da quanti anni lavoravano...
Il Signor Assentelli queste domande non se l'era mai fatte, ed è forse per questo che era infelice e solo, perchè non perdeva tempo inutile per socializzare con le mille persone che lo circondavano quotidianamente, pensava di essere l'unico individuo sulla terra considerato invisibile.
Era invisibile sì, ma solo perchè non si faceva vedere abbastanza...
Chissà il mondo come sarebbe senza un Signor Assentelli, chissà quante domande potremmo porci ogni giorno..?

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